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Bullismo” è un termine conosciuto da sempre indicativo degli atti di prepotenza, prevaricazione, soprusi e violenze (fisiche e verbali) che adolescenti riservano ai loro coetanei.

Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto dimensioni e forme preoccupanti tanto da diventare il motivo di maggiore apprensione per i ragazzi di età compresa tra gli otto e i 18 anni. Solitamente si associa il fenomeno bullismo al mondo della scuola, ma perimetrare il tutto alla realtà scolastica è un errore dal quale bisogna prendere le distanze!

Il bullo (inteso anche come fiancheggiatore) ha bisogno di un gruppo che rappresenta la platea di fronte alla quale mettersi in mostra con i suoi comportamenti censurabili. Ovunque ci siano punti di aggregazione di giovani e giovanissimi, il fenomeno attecchisce, la scuola che si fonda sulla composizione di gruppi(es.la classe)si presta meglio di altre realtà.

I bulli sono fondamentalmente dei deboli mossi dall’invidia che sentono nei confronti delle loro vittime e che pur di ritagliarsi un ruolo davanti agli occhi dei loro pari, non esitano ad assumere comportamenti aggressivi e antisociali.

Con il diffondersi delle nuove tecnologie, anche fenomeni “antichi” come il bullismo hanno assunto forme più evolute, caratterizzate da una pervasività e da un’aggressività ancora maggiori rispetto al passato.

Anche la nomenclatura del fenomeno ha subito una mutazione: oggi si parla di cyberbullismo.

Le nuove generazioni sono sempre connesse alla rete; questo fa sì che i bulli, convinti del loro anonimato, utilizzino proprio internet per  perseguitare le loro vittime anche fuori dai contesti tradizionali (scuola, palestra, ludoteca, parco) senza lasciargli la possibilità di rifugiarsi tra le mura domestiche come si faceva per sfuggire al “bullismo vecchia maniera”.

Anche il legislatore, nel 2017, ha varato una legge che per la prima volta fornisce una definizione di cyberbullismo, crea una serie di figure di riferimento che operano prevalentemente in ambito scolastico e indica alcuni strumenti che la vittima può utilizzare per affrontare efficacemente i cyberbulli.

In tema di bullismo e/o di cyberbullismo è importante che ogni genitore educhi i propri figli a non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza dei propri amici; dovranno invogliare i ragazzi ad avvicinarsi non ai bulli ma alle vittime  cercando di incoraggiare a parlare.

Le vittime di bullismo e di cyberbullismo devono sapere che non sono e non saranno mai più da sole e che, se troveranno la forza di parlare del loro disagio con gli insegnanti, con i genitori, con i loro compagni, ormai esiste un “sistema” che è pronto ad intervenire in loro soccorso.

Di riflesso, l’aiuto che si presta alla vittima potrà aiutare anche il bullo che avrà tempo e modo di ravvedersi. Infatti non bisogna mai dimenticare che ogni atto tra quelli posti in essere dai bulli costituisce reato e che come tale, nei casi più gravi, oltre alle figure di riferimento indicate dalle legge del 2017, potranno intervenire anche le forze di polizia.

La battaglia contro il bullismo e contro il cyberbullismo può essere affrontata con successo solo se ognuno farà la sua parte… insieme si vince!

 

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