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San Giorgio e il Drago- Salvator Dalì

Passeggiata al museo all’aperto…

Di sicuro gli esperti d’arte o gli studenti indirizzati a questa professione rideranno come se fosse una cosa scontata. Ma non lo è!

Nella città dove vivo, Cosenza, c’è un bellissimo Museo MAB all’ aperto su Corso G.Mazzini, corso principale della città, area pedonale che unisce il Municipio in piazza Dei Bruzi, alla piazza  Bilotti, moderna imponente, che rappresenta in qualche modo la nuova veste della città.

Percorrendo il corso, per un compito di storia che mio figlio doveva svolgere nel week end (ma di questo ne parleremo in un altro momento) ho rivisto con piacere tutte le statue presenti nel percorso. Arrivati davanti alla statua di San Giorgio e il Drago di Salvator Dalì si innesca il mio quesito!

 

Ora, partendo dal presupposto che sono Ingegnere quindi abbastanza inquadrata per definizione, se san Giorgio è morto per decapitazione come sarebbero dovute esser raffigurate le zampe del cavallo?

Gli stereotipi dicono:

  1. Zampe anteriori entrambe alzate morte avvenuta in battaglia;
  2. Una zampa in aria e l’altra a terra morte avvenuta per le ferite in battaglia
  3. Entrambe le zampe a terra, morte avvenuta per cause naturali.

Ho immaginato che, dato che si tratta di un  soldato originario della Cappadocia dovrebbe comunque corrispondere ad uno stereotipo di statua equestre.

Ma comunque io mi ero impelagata nella descrizione della statua e nella narrazione della leggende legata alla battaglia di San Giorgio contro il Drago e nel pronunciare: “dalla posizione delle zampe del cavallo si comprende come il personaggio sia poi morto…” e lì mio figlio : ”..e come è morto san Giorgio?”

Alla fine la leggenda che vede San Giorgio morto per decapitazione, non corrisponde all’analisi della statua, o quantomeno non conosco il simbolismo di “Zampe anteriori poggiate sulla testa di un drago!”

 

Voi? Ne sapete di più?

 

 

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